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2009-03-11
Election day, il Pd: buttati 460 milioni per tenere unita la maggioranza
Quanto costa tenere unita la maggioranza? 460 milioni di euro, alla faccia della crisi. I conti sono presto fatti: per non dispiacere alla Lega, contraria al referendum elettorale, il governo non vuole accorpare le elezioni europee, le amministrative, e il referendum in un'unica giornata. Al modico costo, appunto, di 460 milioni di euro.
Il Pd ci ha provato a fermare questa emorragia di denaro pubblico, ma non c'è stato nulla da fare. L'emendamento è stato bocciato per un cavillo, quello dell'inamissibilità. "Non buttate centinaia di milioni dalla finestra per un patto di potere con la Lega – si infervora il segretario Franceschini oggi in Aula – Questo è contro centinaia di migliaia di italiani che ogni giorno vivono nella miseria e nella disperazione. È una vergogna, una vergogna".
A convincere la maggioranza non è bastato nemmeno il richiamo alla sicurezza: "Vi abbiamo proposto – dice ancora Franceschini – di usare da subito quelle risorse per la sicurezza, per mettere la benzina nelle centinaia di volanti delle polizia e dei carabinieri che restano ferme nelle grandi città. vi abbiamo detto "assumiamo 5000 persone nelle forze dell'ordine". voi risponderete di no e poi pensate di dare una risposta sulla sicurezza con le ronde. Fate ancora in tempo – insiste Franceschini – volete proporre un utilizzo diverso di queste risorse? Proponete, siamo disponibili. Ma non buttate 460 milioni dalla finestra. Far votare tre volte in un mese per avere la certezza che il quorum non venga raggiunto è una vergogna", ribadisce il segretario del Pd.
A lasciare interdetti è anche il fatto che Alleanza Nazionale, fino all'anno scorso, era uno dei partiti che sostenevano il referendum per la modifica del Porcellum, la scellerata legge elettorale che abbiamo in vigore. Senza l'accorpamento del referendum alle elezioni europee, è ragionevole pensare che il quorum necessario a rendere valido il referendum non verrà raggiunto. A giugno, in estate, quando tutti sono già stati chiamati a votare per le europee e molti per le amministrative, non saranno molti i cittadini che avranno voglia di recarsi alle urne. "Come mai i parlamentari di An che hanno promosso il referendum – si chiede Franceschini – oggi tentano di dimenticarlo o di fare un'operazione politica che attraverso lo strumento del mancato accorpamento ostacola il raggiungimento del quorum?".
Amaro anche il commento della capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro: "Gli italiani – spiega – certamente comprendono il buon senso di questa idea, che non viene accolta per accordi politici interni alla maggioranza. Siccome soprattutto la Lega ha paura che l'election day faccia raggiungere il quorum al referendum, e che vincano i sì, allora non si accorpano le elezioni. Il prezzo di questo accordo attraverso il quale la maggioranza sta insieme - conclude Finocchiaro - lo pagheranno tutti gli italiani".
10 marzo 2009
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il SOLE 24 ORE
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2009-03-11
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